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Università Iuav di Venezia
“Città” residenziale ANIC a Gela, 1960-61
Edoardo Gellner, con la collaborazione di SNAM Progetti e Luigi De Bonetti
Fondo Edoardo Gellner
Abbiamo scelto questo progetto perché si inserisce nella vicenda del felice rapporto professionale e personale intercorso fra Edoardo Gellner ed Enrico Mattei, su incarico del quale l’architetto istriano sta realizzando il villaggio vacanze per i dipendenti Agip a Borca di Cadore. La visione fiduciosa di Mattei nell’espansione economica italiana lo porta nel 1960 a ipotizzare un nuovo quartiere residenziale per dipendenti ANIC sul modello delle company town americane ed inglesi, da costruire nei pressi del polo petrolchimico di Gela, rivolto verso la costa orientale del centro abitato, nella zona di Macchitella.  Dal piano urbanistico al più fine dettaglio, Edoardo Gellner progetta in pochi mesi un piano per una ‘città’ con standard abitativi nordeuropei, integrando la proposta di uno sviluppo moderno del tessuto urbano con il paesaggio mediterraneo collinare dell’area. L’attenzione alla mobilità automobilistica e alla qualità della vita, porta Gellner a studiare intrecciati percorsi di vie motorizzate e pedonali. Il progetto non troverà però la via della realizzazione e nel 1961 un nuovo incarico sarà affidato allo studio Nizzoli con Mario Oliveri.
01 — Progetto di massima. Sistemazione urbanistica, variante quartiere Gattano, 28 gennaio 1961, pastelli su copia eliografica.
02 — Veduta assonometrica, 31 gennaio 1961, pastelli su copia eliografica
03 — Tipo edilizio M/LG: facciata sugli spazi verdi, 31 gennaio 1961, inchiostro di china su carta da lucido
04 — Schizzi di studio, 11 dicembre 1960, inchiostro di china, pastelli e matita su carta
05 — Schizzi prospettici dei grattacieli dalla Strada Nazionale, 8 dicembre 1960, penna e pastelli su carta.
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Tutte le immagini sono protette da copyright: © UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA, Archivio Progetti
Concorso internazionale per il piano particolareggiato della nuova sacca del Tronchetto, 1963-70.
Motto: “La seconda fondazione”. Primo premio ex-aequo
Iginio Cappai, Antonio Foscari, Pietro Mainardis
Fondo Studio Cappai e Mainardis
Abbiamo scelto questo progetto perché affronta il problema della relazione fra la città antica e le vaste aree di sviluppo industriale e residenziale di Marghera e più in generale quello dei collegamenti di Venezia con la terraferma.
Nel 1963 il Comune di Venezia bandisce un concorso internazionale di idee per la sistemazione del comprensorio lagunare, partendo dalla lettura del centro storico in relazione alle sue aree di influenza. L’Isola nuova del Tronchetto, collegata al ponte translagunare, è destinata ad accogliere i servizi di trasporto passeggeri e merci dell’Azienda comunale, una autorimessa per i pullman, officine e un albergo per gli autisti, un parcheggio e un albergo per il turismo di massa, magazzini e deposito di merci di transito, serbatoi per l’acqua potabile.
Muovendosi in controtendenza rispetto alla consuetudine di ottenere nuove superfici tramite imbonimenti artificiali, il progetto di Cappai, Foscari e Mainardis prevede la creazione di una infrastruttura permanente di impatto limitato che funge da attracco e sostegno di elementi galleggianti e mobili, variamente componibili. La giuria riconosce che “la qualità dominante di questo progetto consiste nella ricerca di mezzi specifici alla laguna veneziana” e assegna al progetto il primo premio ex-aequo.
01 — Planimetria di inquadramento con Venezia ovest, s.d., copia eliografica
02 — 
Studio planimetrico, s.d, inchiostro di china e pennarelli su carta
03 — Studio planimetrico, s.d, inchiostro di china e pennarelli su carta da lucido
04 — Terminal automobilistico: veduta a volo d’uccello, s.d., pennarelli e retino su carta
05 — Terminal automobilistico: sezione prospettica, s.d., collage e retini colorati su radex
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Tutte le immagini sono protette da copyright: © UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA, Archivio Progetti
Edificio per abitazioni in via Quadronno a Milano, 1956-88
Bruno Morassutti e Angelo Mangiarotti. Progetto strutture: Aldo Favini
Fondi Bruno Morassutti e Giorgio Casali
Abbiamo scelto questo progetto, che riguarda l’isolato compreso tra le vie Crivelli e Quadronno, perché è un episodio importante della ricostruzione di Milano che parte nel secondo dopoguerra.
Le istanze progettuali coniugano la versatilità compositiva nell’utilizzo di numerosi elementi-base, che si articolano in un sistema portante a travi, pilastri e setti in cemento armato abbinato a elementi di tamponatura esterni, in legno o vetro, che bene si adattano alle diverse destinazioni d’uso degli spazi interni. Ogni appartamento diviene flessibile in base alle esigenze del proprietario, in relazione alla disposizione planimetrica degli ambienti principali e alla sequenza modulare delle aperture in facciata. Morassutti e Mangiarotti hanno immaginato questo edificio con un tetto-giardino in relazione organica con le pareti che si sarebbero ricoperte di un denso manto di edera. Al piano terra dell’edificio aveva sede lo studio di Bruno Morassutti.
01 — Giorgio Casali, Un modello del progetto per l’edificio in via Quadronno. s.d.
02 — Prospetto sud, inchiostro di china su carta da lucido
03 — Pianta 5° piano, 20 febbraio 1961, inchiostro di china su radex
04 — Scala a chiocciola in elementi prefabbricati di cemento al piano dei garages,9 marzo 1961, matita su carta da lucido
05 — Giorgio Casali, l’edificio realizzato, 1963, stampa fotografica in b/n
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Tutte le immagini sono protette da copyright: © UNIVERSITÀ IUAV DI VENEZIA, Archivio Progetti