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Ordine degli Architetti di Bologna
Negozio Schiavio, via Rizzoli, Bologna, 1958-1961 (demolito 1981)
Enrico De Angeli
Fondo Enrico De Angeli
Un emporio verso il futuro, e con una visuale apertamente internazionale.
Il negozio, vasto e raffinato emporio di articoli sportivi, confezioni e merceria, si sviluppa su tre livelli, comprendendo un livello interrato connesso al nuovo sottopassaggio pubblico pedonale. La scala interna principale è risolta in un singolare manufatto con struttura lignea in parte scolpita, in parte satinata, secondo la distribuzione delle linee isostatiche (criterio già seguito nella scala del negozio Corradi). Originali anche le vetrine a grande imbotte marmorea sagomata, che inquadrano con carattere non rigidamente ritmico lo spazio interno, concepito come “una strada continua interna”, e privo della consueta articolazione secondo una successione di sale.
L’incisivo e radicale intervento di De Angeli qualifica quest’opera di arredamento come vera e propria architettura.
“L’architetto impegnato in un arredamento ha sempre come un senso di pena: sa infatti che l’arredamento è caduco per due serie di motivi: uno intrinseco dovuto alla sua natura stessa; l’altro accidentale, ma troppo frequente, dovuto alle manomissioni non necessarie e non responsabili che il committente crede di poter apportare indipendentemente dalle sue vere necessità domestiche o, come suol dirsi impropriamente, funzionali. ….” Questo manoscritto di De Angeli, del 1962, risulta amaramente profetico rispetto allo sconsiderato e radicale abbattimento del negozio, una ventina d’anni dopo la sua apertura, e nonostante il prestigioso premio IN-ARCH 1961 attribuito a De Angeli proprio in forza di questa opera.
01 — Articolo Carlino, Sera 1 giugno 1962, intervista con Architetto De Angeli, Premio “In-Arch 1961”, ritaglio incollato su cartoncino
02 — Panoramica esterno, diurno, s.d., stampa fotografica in b/n
03 — Panoramica esterno, notturno. Insegne, sottopassaggio e tram, s.d., stampa fotografica in b/n
04 — Ingresso principale su via Rizzoli, notturna. Vetrine passanti, s.d., stampa fotografica in b/n
05 — Ingresso d’angolo tra via Rizzoli e Caduti di Cefalonia. Sul fondo la Torre Asinelli s.d., stampa fotografica in b/n
06 — Interni piano terra e soppalco s.d., stampa fotografica in b/n
07 — Salone Sport al piano interrato, con accesso dal sottopassaggio. L’attacco dello scalone in metallo e legno, s.d., stampa fotografica in b/n
08 — Scalone Sport. Schizzo di studio, s.d., china e pastelli su lucido
09 — Scalone Sport. Schema per armatura metallica s.d., china e matita su lucido
10 — Scalone Particolari al vero. Dettagli delle fiancate e dei gradini, s.d., matita su lucido
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Tutte le immagini sono protette da copyright: © ORDINE ARCHITETTI BOLOGNA
Centro residenziale Baldissera, Pianoro (BO), 1963
Enrico De Angeli
Fondo Enrico De Angeli
Un moderno villaggio disposto secondo un razionale impianto urbanistico, che sfrutta la bellezza di questa collina affacciata sulla valle del fiume Savena, ad una ventina di chilometri dal capoluogo bolognese. Una distanza che grazie all’uso ormai acquisito dell’automezzo privato permette di concepire queste piacevoli villette come un vero e proprio centro residenziale, e non più di sola villeggiatura. A confermare questo aspetto nel progetto di De Angeli anche l’autorimessa diventa parte eloquente e integrante del modulo abitativo da lui concepito, contribuendo ad articolarne ulteriormente l’assetto architettonico e distributivo, scandito dalle grandi lame di setti e travature.
Il progetto rimarrà sulla carta.
01 — Prospettiva Villa tipo “Alfa”, s.d., matita su lucido
02 — Prospetto Nord Villa tipo “Alfa”, s.d., matita su lucido
03 — Planimetria nuovi lotti, s.d., china su radex
04/05/06 — Plastico, (foto concorso GESCAL 1964), s.d., stampa fotografica in b/n
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Soluzione di Motel a villini in ampliamento al Progetto di Ristorante/Locanda a Rioveggio (BO), 1962- 1963
Enrico De Angeli
Fondo Enrico De Angeli
Chiamato a sviluppare un piano di sfruttamento di un terreno nell’Appennino tra Emilia e Toscana, De Angeli elabora diversi temi progettuali: un ristorante/locanda, un distributore di carburante, un motel a villini. Tali ipotesi sono verosimilmente sostenute dalla vicinanza del casello di Rioveggio: il tratto tra Bologna e Firenze dell’Autostrada del Sole è stato da poco inaugurato, nel dicembre 1960, e questi progetti vogliono cogliere le opportunità di una tale presenza, così innovativa.
Il villino motel è un limpido modulo prefabbricato, impostato su un reticolo di un metro di lato, con struttura in legno e tamponamenti a pannelli. All’esterno una ampia tettoia accoglie l’automobile, qui ospite di primaria importanza.
Lo schema progettuale deriva da un analogo manufatto prefabbricato per località balneari, studiato da De Angeli nel 1945, in cui la tettoia è sostituita da più ridotti tendaggi per l’ombreggiatura: l’avvento dell’automobile deve ancora approssimarsi.
01 — Villino tipo per Motel. Tavola complessiva di progetto. Dettaglio della prospettiva, s.d., eliocopia
02 — Villino tipo per Motel. Tavola complessiva di progetto.  Dettaglio della pianta, s.d., eliocopia
03 — Villino tipo per Motel. Tavola complessiva di progetto.  Dettaglio della prospetto con pensilina per le auto, s.d., eliocopia
04 — Villino tipo per Motel. Tavola complessiva di progetto, s.d., eliocopia
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Allestimenti per negozi, ristoranti, alberghi
Nevio Parmeggiani
Fondo Nevio Parmeggiani
Attraverso l’Italia: il messaggio dei disegni, al servizio di una azienda in espansione.
Di Nevio Parmeggiani, laureatosi in architettura a Firenze nel 1957, presentiamo alcune tavole dimostrative acquerellate – oggi le chiameremmo rendering – relative ad allestimenti di empori, ristoranti, alberghi, da realizzare in varie località italiane. Pur non essendo esplicitamente datati questi progetti si possono ricollegare ad un primo periodo lavorativo dell’autore, quando collabora con la ditta Giorgio Reali Arredamenti, sviluppando inoltre una specifica attività di grafico pubblicitario.
Questi progetti testimoniano una nuova concezione dello spazio commerciale e di quello ricettivo, con influssi provenienti da ambiti che oltrepassano quello nazionale. La loro stessa collocazione geografica mostra un paese in pieno movimento, che porta progettisti, artigiani e aziende a spingersi fuori del consueto territorio di azione.
01 — Ristorante Su Spantu, Capoterra (CA). Prospettiva della sala bar, s.d., matita, tempera e acquerello su cartoncino
02 — Fratelli Ulivalli, Foggia. Prospettiva del piano inferiore reparto per signora, vista dall’arrivo del vano scale, s.d., matita, tempera e acquerello su cartoncino
03 — Fratelli Ulivalli, Foggia. Prospettiva dell’arredamento dall’esterno dell’antingresso, s.d., matita, tempera e acquerello su cartoncino
04 — Hotel, Milano Marittima. Schizzo prospettico della sala pranzo bimbi, s.d., matita, tempera e acquerello su cartoncino
05 — Soc. ITA Hotel delle Nazioni. Prospettiva Bar Soggiorno primo Piano, s.l., s.d., matita, tempera e acquerello su cartoncino
06 — Logo ditta Giorgio Reali Arredamenti. Progetto grafico di Nevio Parmeggiani, etichetta in carta da applicare sui disegni tecnici
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Autostazione a Bologna, (1956 concorso), 1957-1967
Luigi Vignali con Luigi Riguzzi
Fondo Luigi Vignali
La nuova autostazione, una delle più grandi di Europa, è inaugurata nel 1967; il progetto, vincitore del concorso nazionale del 1956, dedicò particolare attenzione allo studio delle parti strutturali, con soluzioni ancora oggi di notevole impegno. I grandi sporti della pensilina di ingresso e della tettoia in ferro dell’area partenze propongono un’ideale apertura verso la città. Il vasto piazzale di manovra, tutto a quota rialzata, è in realtà la copertura dell’altrettanto ampio garage seminterrato, per un ottimale sfruttamento del lotto. Tale soluzione garantisce così anche un certo isolamento dei passeggeri dal traffico intenso dei viali di circonvallazione, a fianco dei quali si sviluppa tutto l’impianto della nuova struttura.
Fulcro tra centro e periferia, l’edificio è nato in luogo della Casa della GIL (Gioventù Italiana del Littorio), danneggiata dai bombardamenti del ’43, assumendo così un forte valore simbolico per il superamento delle difficoltà belliche, rilanciando nuove rotte di progresso, di rapporti, di spostamenti.
L’autostazione si collega strettamente ad altri emblemi della mobilità bolognese dell’epoca, come la Tangenziale (1967) e i sottopassaggi pedonali del centro storico (1960/1965), all’insegna di una città che viaggia sempre più sulle ruote.
01 — “Una città nella città”, inserto speciale del Resto del Carlino in occasione della inaugurazione, 4 Marzo 1967, s.d., materiale a stampa
02 — Plastico del progetto nella soluzione definitiva, stampa fotografica in b/n
03 — Piazzale e pensilina arrivi, Bologna, stampa fotografica in b/n, foto di Villani
04 — Facciata e ingresso principale su Piazza XX Settembre, Bologna, stampa fotografica in b/n, foto di Villani
05 — Pensilina partenze con struttura in acciaio e piazzale pensile, Bologna, stampa fotografica in b/n, foto di Villani
06 — Piazzale e pensilina partenze, vista notturna, Bologna, stampa fotografica in b/n, foto di Villani
07 — Air Terminal Itavia presso l’ingresso principale dell’Autostazione, Bologna, stampa fotografica in b/n, foto di Villani
08 — Inserimento nel contesto storico urbano di Piazza XX Settembre, prospettiva di concorso, china su lucido
09 — Interni dell’Autostazione: la biglietteria, il Self Service, l’accesso all’autorimessa al piano strada, Bologna, stampa fotografica in b/n, foto di Villani
10 — Cartoline postali illustrate a colori, varie epoche, varie edizioni: saluti da Bologna!, materiale a stampa
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Grattacielo Quartiere Ina “La Meridiana”, Bologna, 1960
Guido Cavani (capogruppo), Giorgio Bozzato, Rinaldo Calanchi, Piero Montini, Massimo Orlandi – ingegneri
Fondo Guido Cavani
Il grattacielo di San Vitale: così è ancora comunemente chiamato, essendo stato per anni l’inconfondibile landmark al confine del territorio comunale, a fianco della coeva tangenziale, lungo l’antica via che porta a Ravenna.
Con i suoi 72 metri di altezza ha conservato a lungo un primato in altezza, secondo solo alla Torre medievale degli Asinelli, nel pieno centro del nucleo storico bolognese.
Questo progetto, sviluppato durante il secondo e conclusivo settennio del programma INA Casa, ne costituisce una singolare eccezione, trattandosi di uno dei pochissimi esempi di complessi sviluppati in altezza, ben oltre i canonici parametri prescritti dai fascicoli progettuali INA Casa.
La scelta del grattacielo ha permesso di sfruttare appieno la possibilità edificatoria del lotto, piuttosto esiguo, salvaguardando una ampia area a verde e assicurando aria e luce agli altri edifici del comparto, che lo circondano.
Sia le strutture portanti che quelle dell’orditura secondaria di facciata sono tutte in cemento armato, con tamponamenti in grandi elementi di laterizio appositamente prodotti.
Con fiducia nella tecnologia e nella sperimentazione progettuale, dal 1960 questa pioneristica architettura bolognese ci porta lo sguardo verso i più celebri grattacieli milanesi e della riviera romagnola, suoi contemporanei, veri e propri emblemi della rinascita italiana del dopoguerra.
01 — Veduta panoramica dal vano scala, all’orizzonte la città storica, stampa fotografica b/n
02 — L’edificio ormai ultimato affiancato dalle soluzioni tipologiche a pochi piani, stampa fotografica b/n
03 — Ipotesi planivolumetriche per la valutazione della potenzialità edificatoria, album descrittivo per il concorso In-Arch ER 1961, stampe fotografie b/n montate su cartoncino
04 — Soluzione planivolumetrica definitiva con il grattacielo al centro di un’ampia area verde, montaggio di stampe fotografiche su copia eliografica
05 — Progetto di massima presentato in Comune, prospetto con soluzione di tetto “abitato”, copia eliografica
06 — Progetto esecutivo, Prospetti Ovest e Sud, in copertura sono collocati gli stenditoi comuni, china e graffite su lucido
07 — I lavori in corso: progressione delle lavorazioni (strutture portanti, sottostrutture di facciata e tamponamenti), stampa fotografica b/n
08 — Il grattacielo completato e abitato: particolare della facciata Ovest, stampa fotografica b/n
09 — Il grattacielo completato e abitato: particolare della facciata Ovest con arretramento del vano scala e il ritmo dei tamponamenti, stampa fotografica b/n
10 — Particolari dei tamponamenti di facciata, china su lucido
11 — Particolare della facciata ovest con i segni di degrado dei componenti, l’intervento di risanamento ha comportato la rasatura e l’occultamento del pattern del laterizio originale, stampa fotografica a colori
12 — Planimetria del piano tipo con le diverse soluzioni per gli alloggi, copia eliografica
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