Istituto di Finanziamento per la Ricostruzione a Roma, 1955
Ufficio Tecnico Ducrot
Fondo Ducrot
All’inizio degli anni Cinquanta la nuova gestione del mobilificio Ducrot (ora con Direzione Generale a Genova e con Ufficio Tecnico e Officine a Palermo) si riafferma in un settore di prestigio come quello degli incarichi per istituzioni pubbliche e private, importanti strutture alberghiere, esercizi commerciali e locali pubblici. Il registro Ducrot del Protocollo disegni, nel quale non è contemplata la produzione corrente, per il periodo compreso fra il 1955 e il 1969 riporta 825 incarichi di arredi per Atene, Belgrado, Bologna, Capri, Catania, Firenze, Genova, Imperia, Messina, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Sciacca, Siracusa, Venezia, Tallin, Taormina, Tokyo, Trieste, Varsavia. Fra le committenze più ricorrenti figurano alcuni ministeri (Esteri, Interni, Tesoro), l’Istituto di Finanziamento per la Ricostruzione, l’Assemblea Regionale Siciliana, la Banca d’Italia, il Banco di Sicilia, il Banco di Imperia, la Banca Commerciale Italiana, la Banca Nazionale del Lavoro, la Società Montecatini, la Richard Ginori e la RAI.
Nonostante la propensione tradizionalista per la produzione destinata al mercato del mobile (in deroga al profilo aziendale delle origini), per gli Arredi particolari le scelte dell’Ufficio Tecnico Ducrot sono culturalmente orientate ad una cauta modernità, sovente con attualizzati richiami novecentisti; una formula che all’epoca, anche grazie all’alta qualità tecnica e ad una certa aura di rassicurante solidità, si dimostra di grande successo. Non mancano, però, in questo settore anche occasioni di slanci innovativi, grazie alle collaborazioni con progettisti come Luigi Ciarlini, Michele Collura, Amedeo Luccichenti e Gustavo Pulitzer-Finali.